LE IMPRESE INVESTONO NEL PAESE: LO STATO
MANTENGA LE PROMESSE
Ci risiamo: il
Governo promette crescita, innovazione e sviluppo, poi, con un tratto di penna,
toglie ossigeno alle imprese italiane, proprio nel momento in cui
necessiterebbero di un aiuto per riprendere vigore.
Dopo anni di
utilizzo dei crediti di imposta agevolativi in forma “orizzontale”, ovvero
compensabili con imposte erariali, locali, contributi previdenziali e
assistenziali, il Governo, con la bozza della legge di bilancio 2026,
sembrerebbe porre un freno a tutto questo, andando a colpire di fatto gli
strumenti che negli ultimi anni hanno sostenuto investimenti, occupazione e
competitività.
La ZES unica,
il credito R&S, la transizione 4.0 e 5.0, i bonus per Innovazione e Design
sono le maggiori agevolazioni che hanno spinto migliaia di imprenditori a
scommettere sull’Italia, a investire nel nostro Paese, a rafforzare radici nei
territori e a non delocalizzare.
Ora però, chi
ha programmato investimenti importanti contando su una normativa chiara e
vigente, rischia di trovarsi senza la liquidità necessaria per onorare i propri
impegni e continuare a innovare. E tutto questo con una motivazione che non
possiamo accettare: combattere le frodi. La legalità è un valore che noi
difendiamo ogni giorno, ma punire tutti per colpa di pochi non è una soluzione,
è una resa. La verità è semplice: senza liquidità non c’è innovazione, senza
innovazione non c’è competitività e senza imprese non c’è futuro per il nostro
Paese.
Siamo di
fronte a un segnale pericoloso: chi si fida dello Stato, chi rispetta le
regole, chi investe sul domani viene di fatto penalizzato. Cambiare le regole
mentre la partita è in corso significa minare la fiducia e l’affidabilità del
sistema Paese. È necessario intervenire ora, prima che la misura diventi
definitiva, assicurando la piena e continuativa compensabilità dei crediti
d’imposta e tutelando i diritti già maturati da imprese che hanno creduto
nell’Italia e nella sua capacità di crescere.
L’UNGDCEC
sarà al tavolo del confronto per difendere le imprese, mettendo a disposizione
le proprie competenze e costruire insieme misure concrete e sostenibili.
Non chiediamo
privilegi, ma coerenza: chiediamo una politica che sostenga chi crea lavoro,
chi rischia ogni giorno in prima linea, chi non si è mai arreso, nemmeno nei
momenti più difficili. Se davvero vogliamo un’Italia che innova e compete, le
imprese non vanno fermate: vanno sostenute.
Sempre.
Roma, 31/10/2025
La Giunta UNGDCEC